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Epifania do Senhor


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Fronte dell’altare della chiesa di Santa Maria d’Avia - Catalogna
Adoração dos Magos
6 janeiro de 2013
Reflexões sobre as leituras
de
LUCIANO MANICARDI
A Epifania revela o que estava escondido (II leitura), torna radiante o que era obscuro e tenebroso (I leitura), faz resplandescer o que estava na escuridão da noite (Evangelho); o que significa que, em Cristo, o Emanuel, o Deus-connosco, todos os povos, com o povo santo de Israel, são destinatários da salvação de Deus.

 

  6 gennaio 2013
di LUCIANO MANICARDI

ANNO C

Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12

L’Epifania ci porta a contemplare la manifestazione di Gesù Cristo alle genti, dunque la destinazione universale dell’evento dell’incarnazione: “I Magi sono i rappresentanti di tutta l’umanità. Ciò che essi trovano lo ottengono per tutta l’umanità” (Leone Magno). L’Epifania rende svelato e manifesto ciò che era nascosto (II lettura), rende luminoso ciò che era avvolto da oscurità e tenebra (I lettura), rende splendente ciò che si trovava nel buio notturno (vangelo): che cioè, in Cristo, l’Emmanuele, il Dio-con-noi, tutte le genti, insieme al popolo santo d’Israele, sono destinatarie della salvezza di Dio.

L’Epifania presenta il mistero della forza comunionale della kenosi di Dio, della potenza di attrazione insita nella debolezza assunta per amore da Dio nel Figlio nato nella carne: sono così prefigurate l’attrazione universale che l’Innalzato sulla croce eserciterà (“Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”: Gv 12,32) e la lode che tutte le lingue e le genti (di cui i Magi rappresentano una primizia) daranno al Figlio di Dio che svuotò se stesso e si fece obbediente fino alla morte in croce (cf. Fil 2,6-11). Cristo è l’umanità di Dio, Colui che, nella debolezza della sua carne umana, consente a ogni uomo di trovare Dio. Per il credente si tratta di narrare l’umanità di Dio, e di consentire agli altri uomini di incontrarla, con e nella propria umanità, con e nelle proprie debolezze assunte e innestate in Cristo.

Se nella visitazione lucana la profezia veterotestamentaria nascosta rappresentata da Giovanni Battista nel seno della madre Elisabetta riconosce il Messia grazie a Maria (cf. Lc 1,39-45), così nell’Epifania siamo di fronte a una visitazione in cui la profezia straniera rappresentata dai Magi riconosce il Messia grazie alla mediazione delle Scritture ascoltate a Gerusalemme.

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