Presença ecuménica e encontros fraternos

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Verão de 2012
As três ocasiões principais, em que nos últimos meses, vivemos muito reconhecidos o grande dom das visitas ecuménicas e dos encontros fraternos, foram os Convénios Ecuménicos Internacionais: Convénio da Espiritualidade da Reforma; Convénio Litúrgico Internacional; Convénio Ecuménico Internacional de Espiritualidade Ortodoxa.       

Le tre occasioni maggiori in cui negli ultimi mesi abbiamo potuto vivere con ulteriore riconoscenza il grande dono delle visite ecumeniche e degli incontri fraterni sono stati i convegni ecumenici internazionali.
58e0289294c2c70138e72e688d8d111d.jpgDapprima, dal 18 al 20 maggio, si è tenuto il sesto Convegno di spiritualità della Riforma su La Cena del Signore e l’unità delle chiese, occasione unica per una comune riflessione teologica sull’eucaristia tra i partecipanti, per la maggior parte studenti e professori delle facoltà di teologia che organizzano con noi questo convegno: le facoltà di teologia protestante e di teologia cattolica di Strasburgo, la facoltà di teologia cattolica di Lione, le facoltà di teologia protestanti di Ginevra, Losanna e Neuchâtel, la facoltà valdese di teologia di Roma.

Pochi giorni dopo, dal 31 maggio al 2 giugno, si è svolta a Bose la decima edizione del Convegno liturgico internazionale, organizzato in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei e quest’anno dedicato al tema dell’adeguamento liturgico delle chiese. I numerosi partecipanti si sono confrontati sul rapporto tra liturgia e spazio liturgico alla luce della riforma liturgica del Vaticano II.

4d4d4ed302700c1d30f9d220806d15a2.jpg  Tre mesi dopo, dal 5 all’8 settembre, si è poi tenuta la ventesima edizione del nostro Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, organizzato in collaborazione con le chiese ortodosse. Mai ci saremmo aspettati che quest’appuntamento di incontro ecumenico fraterno potesse continuare fedelmente per vent’anni e che, grazie al Signore, potesse divenire un tempo e un luogo per pregustare quell’unità tra le chiese di Cristo che, continuiamo a sperare, si realizzerà un giorno. Avendo quest’anno come tema L’uomo custode del creato, il convegno ha visto una grande partecipazione di ospiti provenienti da varie parti del mondo. Particolarmente rilevante è stata la presenza di monaci e monache, provenienti da numerosi monasteri ortodossi (Grecia, Russia, Romania, Monte Sinai, Armenia, Francia, Inghilterra, Stati Uniti), cattolici e riformati (Belgio, Francia, Italia, Svizzera, Ungheria), oltre alla presenza di undici vescovi ortodossi e sei cattolici. Il convegno ha visto la partecipazione di delegati ufficiali della chiesa cattolica, dei patriarcati di Costantinopoli, Antiochia e Mosca, e delle chiese ortodosse di Grecia, Serbia, Romania, Ucraina (patriarcato di Mosca), Bielorussia (patriarcato di Mosca) e d’America (Oca), della chiesa apostolica armena, della chiesa d’Inghilterra e del Consiglio ecumenico delle chiese, nonché un rappresentante del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (Pcpuc).

Vogliamo inoltre ringraziare qui il Signore perché, anche negli ultimi mesi, ci ha mostrato la sua misericordia attraverso le visite di numerosi vescovi italiani ed esteri, grazie alle quali abbiamo potuto ravvivare i legami di comunione ecclesiale: il card. + Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux; il card. + Giuseppe Bertello, governatore del Vaticano; il card. + Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino; l’arcivescovo + Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali; + Claudio Gugerotti, nunzio apostolico in Bielorussia; + Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara; + Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della commissione episcopale per la liturgia della Cei; + Giovanni Giudici, vescovo di Pavia; + Giulio Sanguineti, vescovo emerito di Brescia; + Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo; + Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta; + Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia;+ Pier Giacomo Grampa, vescovo di Lugano, insieme a un gruppo di quindici presbiteri della sua diocesi, per gli esercizi spirituali;+ Paolo Gillet, vescovo emerito di Albano; i vescovi ortodossi + Ioannis di Pergamo,+ Amvrosij di Gat?ina, + Antonij di Boryspil’, + Andrej di Remesiana, + Seraphim di Germania; il vescovo emerito luterano di Linköping, + Martin Lind. A tutti loro e alle chiese locali loro affidate assicuriamo il nostro perseverante ricordo nella preghiera.

65c33283d05f558857c090a786de8a3f.jpg Un ultimo momento di cui siamo riconoscenti al Signore è stata la visita del pastore norvegese Olav Fikse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, che abbiamo ospitato per alcuni giorni di ritiro. In un momento di confronto con la comunità, il pastore Tveit ci ha parlato soprattutto della modalità con cui il Consiglio ecumenico delle chiese cerca di attuare la sua vocazione ecumenica, una vocazione che non è diversa da quella di ogni comunità cristiana: quella dell’accoglienza reciproca, per essere segno genuino di unità, dal momento che “non è sbagliato aver bisogno gli uni degli altri”. Questa “reciproca responsabilità” – tema su cui il pastore Tveit ha molto riflettuto a livello teologico e molto lavorato per concretizzare quest’appello – è il modo essenziale per edificare l’unità, che “è per la vita, essendo anche il modo in cui Dio crea la vita”. Riguardo alla situazione presente del movimento ecumenico, il segretario generale ci ha detto che “oggi ci è chiesto di essere solidali gli uni gli altri soprattutto nelle nostre debolezze … Per vivere in solidarietà, infatti, non possiamo aspettare il momento nel quale tra noi saremo completamente d’accordo su tutto … Abbiamo dunque bisogno di segni di accoglienza reciproca così come siamo”.