Gesù risorto è con la comunità

Photo by Allec Gomes on Unsplash
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Incontrare Gesù risorto è e insieme non è un’esperienza speciale … Gesù non appare che a pochi, eppure sulla sua presenza accanto ai discepoli e sulla sua disponibilità a tutti si insiste, come abbiamo visto, con grande forza. “Io sono risorto e sono con voi”, è il messaggio di Gesù a Pasqua. Le apparizioni non sono manifestazioni fugaci di un essere normalmente assente, bensì eventi che stabiliscono la presenza di Gesù, l’intrecciarsi della sua vita con quella della sua comunità … Le apparizioni del Nuovo Testamento tendono sia a restaurare che ad ampliare una relazione di dono e fiducia tra gli esseri umani, che è di per se stessa dono di Dio, mediante Gesù, a favore dell’intero mondo umano.

Il rapportarsi di Gesù risorto ai suoi discepoli è in continuità con la relazione che già avevano conosciuto: non viene improvvisamente privatizzato, trasformato in una vaga memoria reverenziale. Nel suo ministero, Gesù aveva creato e sostenuto la comunità dei suoi amici con la parola, il contatto e la condivisione del cibo; e così, dopo la sua resurrezione, quella comunità viene mantenuta nella medesima maniera. Non viene sottratta alla storia, alla materia, ai corpi e alle parole …

Essere vicini a Gesù, in relazione concreta con Gesù, durante il suo ministero, significava essere vicini all’amore incarnato di Dio, al perdono definitivo e totale di Dio reso concreto nella carne di un uomo, nelle sue parole e nei suoi atti. La buona notizia della resurrezione comporta l’affermare che la grazia non diviene astratta con l’evento della morte fisica di Gesù … Ciò significa che la fede nella resurrezione è inseparabile dall’esistenza di una comunità umana storica caratterizzata da determinati stili di relazione … Ciò in cui Tommaso viene invitato a credere – e noi a nostra volta, senza l’assicurazione tangibile offerta a lui – è ancora la condizione di risorto del Gesù crocifisso, e il suo rinnovato contatto materiale con i suoi amici. Il fallimento di Tommaso non sta nel fraintendere la natura della resurrezione, bensì nel richiederne un’assicurazione speciale, individuale: egli vuole una prova diversa dalla testimonianza del gruppo dei credenti. Al di là del primo, irrecuperabile momento di incontro, è essenzialmente mediante la chiesa che il mondo giunge a credere, non grazie a una serie indefinita di eventi “speciali” … Un’apparizione di resurrezione volta a provare la realtà della condizione di risorto di Gesù, separata dal consolidamento della fede della comunità, non può che essere, nella migliore delle ipotesi, anomala. Se una simile concessione viene accordata a Tommaso è presumibilmente per completare la manifestazione all’intero gruppo apostolico, per ristabilire la comunità intera degli amici di Gesù. Per chiunque altro, sarebbe un controsenso chiederla o aspettarsela. La fede nella resurrezione è legata all’esistenza della Comunità!

R. Williams, Resurrezione

Tags: cura del spirito, interiorità, cura delle relazioni