Sulla poesia e sui poeti

Domenica 24 Febbraio 2019

Patrizia Valduga
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Domenica 24 febbraio si è tenuto a Bose il confronto “Sulla poesia e sui poeti” con la poetessa e traduttrice Patrizia Valduga. “Una delle voci più originali e appassionate della poesia contemporanea”, ha detto il fondatore della comunità di Bose, fr. Enzo Bianchi, nel presentarla. “Difficile definire Patrizia”, ha continuato fr. Enzo, “potremmo dire che è una reazionaria della parola. Nella sua carriera artistica ha soprattutto reagito alla sfibrata parola poetica di massa, ci ha raccontato che la poesia è sapienza, intelligenza, oltre che metrica (…). In questo incontro desideriamo non solo conoscerla, ma anche dirle il nostro grazie per il suo dirci qualcosa in un momento in cui la parola è tanto usata e bistrattata”. Così Enzo ha introdotto la poetessa Valduga, ricordando più volte la grande amicizia condivisa, i dialoghi e l’aiuto ricevuto dalla lettura dei suoi testi. 

Sulla poesia. “Sono passata da una concezione della poesia come incantamento, piacere sensuale che deriva da una successione ordinata di suoni e di sensi, alla poesia come pensiero emozionato o emozione pensante”. Questo itinerario ha preso strada seguendo il pensiero dello psicanalista Matte Blanco, che descrive l’inconscio in termini di logica. Una logica diversa dalla lucida razionalità della veglia cosciente: è quella tipica del sogno, la logica dei pazzi. Matte Blanco la chiama logica “simmetrica”: tutto si confonde con tutto. “Nella vita quotidiana questa logica fa irruzione quando proviamo delle emozioni”. La Valduga ha provato a descrivere questa irruzione con una poesia di Kayyam da lei stessa tradotta: ‹‹Se sono sobrio ogni gioia è proibita,/ubriacato, la coscienza è svanita;/ma c’è un punto tra ebbrezza e sobrietà:/lui mi possiede, lui solo è la vita››: è il punto della poesia, dell’arte, dell’innamoramento. Il punto in cui i modi di pensare del sonno e della veglia, convivono tranquillamente in noi, e ne siamo felici. La poesia, dunque, se è vera poesia, può dare questa gioia, a chi scrive e a chi legge. 

Sui poeti. Nella seconda parte dell’incontro Patrizia Valduga ci ha condotti in un percorso facendovi immergere nei suoi testi preferiti, leggendo opere di Manzoni, Tommaseo, Pascoli e Raboni e alla fine dei versi propri. La giornata si è conclusa con le numerose domande che hanno portato a un ricchissimo scambio e a una profonda condivisione, sulla natura della poesia e su quella dei poeti.