Messaggio di Onufrij Metropolita di Kiev e dell'Ucraina

XXVI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
DISCERNIMENTO E VITA CRISTIANA
Monastero di Bose, 5-8 settembre 2018
in collaborazione con le Chiese ortodosse

Onufrij Metropolita di Kiev e dell'Ucraina
Onufrij Metropolita di Kiev e dell'Ucraina
MESSAGGIO DI ONUFRIJ METROPOLITA DI KIEV E DELL’UCRAINA

Stimatissimi organizzatori e partecipanti del convegno!

Rivolgo il mio cordiale saluto a tutti i partecipanti del XXVI Convegno internazionale di spiritualità ortodossa dedicato al tema “Discernimento e vita cristiana”.

Il discernimento o discretio è un dono particolare della grazia divina, nous (mente spirituale), virtù, donataci per distinguere il bene dal male, conoscere la volontà di Dio, compiere opere buone nel modo migliore e più salvifico, adempierle secondo la volontà di Dio e proteggerci dal peccato con l’aiuto della grazia.

Il discernimento aiuta il cristiano a distinguere il bianco dal nero, il vecchio dal nuovo, ciò che è malato da ciò che è sano. Lo stesso Signore insegnò agli Apostoli a perseguire questa virtù per poter riconoscere i veri profeti e respingere i falsi profeti, che indossano vesti di pecore pur essendo lupi (Mt 7,15). Ne dà testimonianza anche l’apostolo Paolo nelle Lettere ai Tessalonicesi in cui esorta i cristiani al discernimento, dicendo: “esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono” (Ts 5, 21).

Per i santi Padri il discernimento costituisce la fonte e la radice di tutte le virtù, il dono più grande della grazia divina. Questa grazia permette di operare altre virtù secondo la volontà di Dio, protegge l’uomo dall’orgoglio funesto, dall’alterigia, dall’inganno degli spiriti maligni.

Qualsiasi opera buona, compiuta senza il discernimento, può diventare nociva al monaco o al cristiano credente, in quando potrebbe fondarsi su passione, inganno, illusione o vanagloria. “Senza la grazia della discrezione non vi può essere nessuna virtù completa e duratura. Poiché la discrezione è madre, custode, guida di tutte le virtù”, come afferma abba Mosè. L’illustre asceta e scrittore ecclesiale del xx secolo, arcivescovo Nikon (Roždestvenskij) nei suoi “Diari”, quasi a presentare una breve analisi del pensiero patristico sul discernimento, scrive: “senza il discernimento, vi dico, nessuna virtù ha vero valore agli occhi di Dio. Che sia preghiera, digiuno o elemosina, senza il discernimento tutto ciò può persino diventare nocivo a chi opera dette virtù, poiché senza il discernimento a tutto ciò, inavvertitamente, potrebbe soggiacere come terreno, come impulso recondito, la vanagloria, ad esempio, o una qualsiasi altra passione, e in questo caso tutto il valore dell’opera buona verrà furtivamente sottratto dal nemico della nostra salvezza... Senza il discernimento lo stesso amore, che è vetta della perfezione morale, può trasformarsi in resistenza passiva buddista al male, o umanesimo annebbiato, indistinto, privo di fondamenta, senza empatia... La stessa umiltà, che è respiro di tutti gli operatori del bene, può degenerare in falsità dell’umiltà. Un così sommo valore ha il dono del discernimento, in quanto fondamento dell’attività cristiana.”.

Acquisire questa virtù è quindi presupposto indispensabile per la nostra salvezza.

È molto importante, per discutere il nostro tema, che il presente convegno raduni illustri esponenti delle discipline religiose e laiche. Sono convinto che l’esito di questo forum intellettuale porterà ad applicazioni non solo teoriche, ma anche pratiche nella vita.

Auguro a tutti i partecipanti del convegno un dialogo vivace e discussioni proficue.

    Su tutti voi invoco la benedizione di Dio


Onufrij
METROPOLITA DI KIEV E DELL’UCRAINA
CAPO DELLA CHIESA ORTODOSSA UCRAINA