Sorelle in visita a sorelle

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novembre 2019

Da tempo le sorelle di Bose desideravano visitare tutte insieme le loro sorelle che vivono con le monache benedettine nella Fraternità di Civitella San Paolo (Roma). L’occasione propizia si è presentata con la conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’ala del monastero dedicata all’ospitalità. Così nei giorni 26-27 novembre le sorelle sono state calorosamente accolte a Civitella: la preghiera condivisa ha accompagnato l'incontro nella semplicità e nella bellezza. La giornata ha avuto anche un significativo momento di comunione ecclesiale: il vescovo di Civita Castellana + Romano Rossi ha presieduto l'Eucaristia, concelebrata da altri presbiteri della diocesi: d. Moreno, parroco di Civitella, d. Chicco, parroco di Fiano Romano, d. Augusto, parroco di Rignano Flaminio e d. Demetrio, attuale cappellano del monastero. Nella sua densa omelia il vescovo +Romano ha insistito sulla necessità per il cristiano di rendere testimonianza con il suo vivere, senza aspettare di rendere favorevoli le condizioni del vivere stesso, con speranza e perseveranza.

19 11 sorellePer le sorelle di Bose c’è poi stata la possibilità di conoscere i vari luoghi del monastero: dai refettori alla chiesa, dall'uliveto alla vigna, dalla biblioteca al cimitero. Gli incontri fraterni hanno fornito l’occasione di ascoltare la storia degli inizi del Monastero Santa Scolastica, fondato nel 1934 grazie all'allora abate di San Paolo Fuori le Mura, p. Ildefonso Schuster, e alla collaborazione del monastero francese di Dourgne: in particolare m. Maria Pia e m. Francesca hanno testimoniato l'apertura e la saldezza di una comunità che ha sempre cercato di restare fedele, in ascolto del presente, vivendo con curiosità i cambiamenti del Concilio Vaticano II, fino ad arrivare negli ultimi anni a iniziare l'avventura di una vita condivisa con la nostra Comunità di Bose. Il richiamo all'essenziale della stessa vita monastica, al di là di ogni diversità di toni e di accenti, suona come un incoraggiamento a proseguire con convinzione il cammino intrapreso insieme, nella gratitudine al Signore per i suoi doni.