Message du Cardinal Bagnasco

VIe Colloque liturgique international
ASSEMBLÉE SAINTE
Formes, présences, présidence

Bose, 5 - 7 juin 2008
Monastère de Bose
Office national pour les biens culturels ecclésiastiques – CEI

+ Angelo Card. Bagnasco, Archevêque de Gênes - Président de la Conférence des évêques italiens

MESSAGE DU CARDINAL ANGELO BAGNASCO, PRÉSIDENT DE LA CONFÉRENCE ÉPISCOPALE ITALIENNE

(Texte original italien)

Il Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana

Roma, 4 giugno 2008

Reverendo Fratel Enzo Bianchi, sono veramente lieto di far giungere il mio cordiale saluto al VI Convegno Liturgico Internazionale che si svolge a Bose in questi giorni ed è dedicato ad una questione centrale della vita ecclesiale:”Assemblea santa. Forme, presenze, presidenza”.

A prima vista il termine assemblea sembra richiamare una realtà semplicemente sociologica, e in effetti, è anch’essa soggetta alle regole caratteristiche di ogni gruppo. Tuttavia per la riflessione credente l’assemblea è molto di più: è una realtà di salvezza, perché la comunità che si raduna lo fa a seguito di una specifica convocazione divina. Da questo semplice rilievo comprendiamo che la riflessione sull’assemblea non può rispondere solo a problemi di carattere storico-organizzativo, ma tocca questioni che hanno a che fare con il mistero cristiano.

Mi piace ricordare a questo proposito ciò che scrive la Sacrosanctum Concilium quando, dopo aver presentato la descrizione lucana dei primi cristiani, «assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere» (Atti 2,42), scrive che «da allora, la Chiesa mai tralasciò di riunirsi in assemblea per celebrare il mistero pasquale: con la lettura di quanto “in tutte le scritture si riferiva a lui” (Lc 24,27), con la celebrazione dell’Eucaristia, nella quale “vengono ripresentati la vittoria e il trionfo della sua morte”, e con l’azione di grazie “a Dio per il suo dono ineffabile” (2Cor 9,15) nel Cristo Gesù, “in lode della sua gloria” (Ef 1,12), per virtù dello Spirito Santo» (n. 6: EV 1/8).

La Conferenza Episcopale Italiana dal canto suo, si è molto occupata del tema in questione. Basti ricordare la nota pastorale “Eucaristia, comunione e comunità” del 22 maggio 1983, dove i Vescovi scrivono che nell’assemblea «si vede che la Chiesa - come dice san Cipriano - è “popolo radunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”. È il nuovo popolo sacerdotale che Dio ha convocato in Cristo Gesù in modo permanente, ma che ha il suo tempo forte proprio nell’Eucaristia, in cui la Chiesa si costruisce e si rinnova incessantemente» (n. 36: ECEI 3/1279).

Per l’aspetto pastorale, si può riflettere anche sul documento, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia: «Nonostante i tantissimi benefici apportati dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, spesso uno dei problemi più difficili oggi è proprio la trasmissione del vero senso della liturgia cristiana (…) Di qui l’urgenza di esplicitare la rilevanza della liturgia quale luogo educativo e rivelativo, facendone emergere la dignità e l’orientamento verso l’edificazione del Regno. La celebrazione eucaristica chiede molto al sacerdote che presiede l’assemblea e va sostenuta con una robusta formazione liturgica dei fedeli. Serve una liturgia insieme seria, semplice e bella, che sia veicolo del mistero, rimanendo al tempo stesso intelligibile, capace di narrare la perenne alleanza di Dio con gli uomini» (n. 49).

Consapevole che in questi giorni la riflessione avanzerà ulteriormente, formulo l’auspicio che i frutti di tanto impegno possano ricadere a beneficio dell’intera comunità ecclesiale.

Colgo l’occasione per salutare cordialmente Lei e la Sua Comunità, oltre a porgere un deferente saluto a tutti gli illustri relatori e ospiti. Con la mia benedizione

+ Angelo Card. Bagnasco

Arcivescovo di Genova
Presidente della CEI