- Libro
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Edizione cartacea
ISBN 9788882274320
2014, 87 pp.
€ 10,00 € 9,50
Che cosa significa per la chiesa essere povera?
In che senso si può affermare che i poveri salvano la chiesa?
A partire da Giovanni XXIII fino a papa Francesco queste restano domande che ci interpellano.
Oggi chiesa dei poveri è una chiesa cosciente che la povertà non è né volontà divina né dato di natura, ma frutto dell’ingiustizia, è una chiesa essa stessa povera e che sta con i poveri. Chiamata a testimoniare una logica della gratuità e della responsabilità, essa è anche chiesa dei perseguitati, di donne e uomini seguaci del Messia crocifisso.
- L’aporia biblica della povertà
- Povertà e dono
- La povertà e la ricettività
- La povertà e lo statuto del dono
- Povertà e giustizia
- La povertà e il bisogno
- La povertà e l’appello
- Povertà e possesso
- La povertà e l’alienazione
- La povertà e l’ingiustizia
- Povertà e beatitudine
- “Beati i poveri”
- “Beati voi quando vi perseguiteranno”
Carmine Di Sante
Carmine Di Sante (Bisenti 1941), teologo e biblista, ha studiato teologia presso l’Istituto teologico di Assisi, si è specializzato in Scienze liturgiche al Pontificio di Sant’Anselmo di Roma e si è laureato in Psicologia all’Università “La Sapienza” di Roma. Ha insegnato all’Istituto teologico di Assisi e ha ...
, Jesus, 01/01/2015
Apparente contraddizione. Cosa significa povertà
Armido Rizzi, La Civiltà Cattolica, 06/12/2014
La chiesa dei poveri. Gratuità, giustizia e perdono
J. R., Nouvelle revue théologique, 16/03/2015
La chiesa dei poveri. Gratuità, giustizia e perdono
Michela Dall'Aglio, Doppiozero.com, 18/11/2014
La chiesa dei poveri
A. B., Nuova scintilla, 31/07/2016
Il bello della povertà
Povertà e condivisione nella chiesa
Yves M.-J. Congar
Per una chiesa serva e povera
Oggi papa Francesco sta chiedendo con forza che la conversione dei cristiani e della chiesa parta proprio dalla scelta concreta della povertà, per servire i nostri fratelli e sorelle in umanità e rendere conto della speranza cristiana che ci abita.
I Padri del mondo
Questo trattato extratalmudico offre al lettore un vero e proprio compendio della sapienza rabbinica e della sua trasmissione di generazioni in generazione. Un testo impregnato dell’amore per la Torà, scritta e orale, che è in grado di orientare ancora oggi la nostra vita.
Louis-Marie Chauvet
Un Dio che sorprende
Le otto parabole narrate da Gesù, che l’autore qui rilegge con uno sguardo dilatato, non si rivolgono solo a dei credenti “praticanti”; possono ancora raggiungere e toccare uomini e donne che, pur trovandosi sulla soglia o alla periferia della chiesa, restano aperti al dono di un Dio sempre sorprendente.
Lytta Basset
Albe di speranza
Con un linguaggio vivace, potente e contemporaneo, l’autrice rilegge racconti e storie biblici aiutandoci a percepire il soffio di Dio che dalle profondità del silenzio porta pace, illumina e fa venire al mondo. Immagini incisive e pagine profonde, che ci invitano a rinascere.
Massimo Faggioli
“Pacem in terris” già e non ancora
Questo volume colloca e rilegge tale enciclica nel contesto degli ultimi due secoli: come un capitolo di svolta nella storia del Novecento e dell’aggiornamento della chiesa cattolica culminato con il Vaticano II e alla luce dei “segni dei tempi” rappresentati dal nuovo disordine globale.
Jean-Michel Poffet
Un annuncio credibile
Non solo questi atteggiamenti non hanno perso nulla della loro pertinenza, ma ancora oggi possiamo trarre da essi ispirazione per proporre un annuncio credibile del vangelo.
Alter Kacyzne
Le perle malate
Luciano Manicardi, Andrea Grillo
Pregare per camminare insieme
Mireille Hadas-Lebel
Una storia del Messia
L’autrice ricostruisce la storia dell’idea messianica che emerge dai testi biblici sul Messia e da altri scritti antichi meno noti che esprimono questa speranza. La loro interpretazione ha nutrito ebraismo e cristianesimo come due rami paralleli e inizialmente interdipendenti.
Rowan Williams
Comunione nella diversità
Al loro “spirito” dovremmo ricorrendovi più di frequente.
Luigino Bruni
La fedeltà e il riscatto
Come sarebbero state le leggi, l’economia, la scienza del management se le avessero scritte le donne, se fossero state le Rut a pensarle e a insegnarle? Certamente diverse, forse molto diverse.