L’attitudine dell’ascolto

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Fratelli, sorelle,

la parola “ritiro” nella nostra Regola ritorna una sola volta in riferimento agli ospiti, non alla comunità.

Se l’ospite vuole fare un ritiro, fai in modo che trovi un luogo e un ambiente silenzioso” (RBo 39).

Ora, invece, noi ci prepariamo a vivere alcuni giorni di ritiro per riflettere su temi che riguardano la vita monastica. Dunque, non noi, o qualcuno di noi, teniamo un ritiro ad altri come facciamo spesso sia in Comunità che fuori – consapevoli dell’importanza in una vita spirituale di alcuni giorni di distanza dal ritmo quotidiano degli impegni e delle relazioni, per ascoltare una parola che ci parli di qualche aspetto della nostra vita – ma ci prepariamo a viverlo noi stessi, ricevendo aiuto da altri e ascoltando la parola di altri.

La comunità nel suo insieme, e non solo il singolo, ha così a disposizione un tempo di riflessione, un tempo di silenzio, per usare espressioni della nostra Regola, per poter ripensare se stessa davanti alla propria vocazione. Un ritiro non è aggiornamento teologico o esegetico, ma condivisione di esperienza di vita monastica e spirituale. Ci chiede l’attitudine dell’ascolto perché ascoltando una parola monastica che viene da un altro ambiente monastico possiamo guardare alla nostra vita in maniera rinnovata. Ci chiede l’attitudine dell’ascolto perché sempre colui che ascolta con attenzione sa trarre cose buone e utili da ciò che viene detto. Ci chiede l’attitudine dell’ascolto perché il fine è non quello di avere informazioni nuove ma di approfondire, di andare più a fondo di noi stessi, della nostra vita e della nostra vocazione. Ci chiede l’attitudine dell’ascolto perché solo così veniamo coinvolti positivamente nel ritiro e lavorando su noi stessi, possiamo conoscere una trasformazione. Non l’esteriore informazione ne è il fine, ma l’interiore trasformazione.

Perciò, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti, perché il nostro Avversario, il Divisore, come leone ruggente, si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli saldi nella fede e impegniamoci nell’ascolto della parola che da altri ci viene donata come aiuto per il nostro cammino. E tu, Signore, abbi pietà di noi.

fratel Luciano