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Il peso della croce

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S.B. Yuhanna X
S.B. Yuhanna X
In solidarietà con i cristiani in Siria e in Medio Oriente in questi giorni drammatici, e nella comune intercessione al Signore della pace, pubblichiamo un estratto del messaggio per la Quaresima di Sua Beatitudine il Patriarca della Chiesa greco ortodossa d’Antiochia e di tutto l’Oriente Yuhanna X, amico fraterno della nostra comunità.


Amatissimi, …all’inizio di questi giorni santi ho la grande gioia di unire la mia voce a quella dei vostri cuori… Questo tempo di Quaresima è un itinerario di riconciliazione con il Creatore, con voi stessi e con gli altri; è un itinerario di perdono, oggi gli uomini nel mondo cercano riconciliazione e perdono… Prego per la pace del mondo e il benessere di tutti gli uomini. Entriamo in questo tempo benedetto mentre l’Oriente si trova sotto il peso della propria croce. Mentre il mondo è alla ricerca della pace perduta e vive nella confusione e nella paura. Siamo immersi nelle tribolazioni della vita e nella disperazione esistenziale. Tutto questo, tuttavia, non ci impedirà di uscire dalle nostre situazioni difficili e di prosternarci davanti a Dio perché possa accordarci la pace, la consolazione e la gioia del cielo. È tempo ormai che il Golgotha dell’Oriente sia sepolto sotto la soglia della Resurrezione. Dagli albori della storia, la nostra regione ha pagato con il sangue e le vite dei suoi figli una specie di riscatto di guerra e di distruzione. Facciamo appello a tutti i popoli di questa regione e di tutto il paese ad incontrarsi, a rigettare il takfirismo religioso, culturalmente inaccettabile, e a custodire un’unità profonda. Noi cristiani siamo e continuiamo a essere elementi nativi di questa regione e costitutivi delle strutture sociali cui apparteniamo; abbiamo un ruolo fondamentale nella costruzione di ponti d’interazione con gli altri e insieme con loro portiamo i pesi di tutti. Preghiamo per la pace in Siria, per la stabilità del Libano; preghiamo per l’Irak e per l’Egitto, la Palestina e la Giordania, come per il mondo intero. Preghiamo perché la pace trionfi sull’aggressività e perché la pace raggiunga i cuori, preghiamo per tutte le Conferenze di pace. Come cristiani, siamo radicati nell’Oriente, nella terra dove Cristo è nato, e di cui il volto non scomparirà mai…

Ancora una volta dobbiamo volgere lo sguardo sulla situazione dei due arcivescovi della città d’Aleppo, un esempio in miniatura dell’oppressione degli uomini in questa parte del mondo. Il loro rapimento è diventato un prodotto e un soggetto all’interno di un mercato d’interessi. I due arcivescovi Boulos e Yuhanna sono stati sequestrati nell’aprile 2013, e noi continuiamo ad attendere, con tutte le persone di buona volontà, che la questione veda una risoluzione. Ciò che è penoso e rattrista è questa specie d’ignavia internazionale o la pretesa incapacità di risolvere questo problema, nel silenzio greve della comunità mondiale a suo riguardo, emblema in realtà della sorte di tutti coloro che sono stati sequestrati. Preghiamo per loro: per tutti quelli che sono stati rapiti, che soffrono, per tutti i martiri, tutti quelli che sono costretti ad abbandonare le loro case a causa della guerra, del terrorismo, del takfirismo religioso. 

Rappresentiamo questa continuità autentica dell’Oriente, il suo essere e la sua lunga storia. Dall’Oriente i nostri figli antiocheni sono emigrati in tutti i paesi del mondo, portando il loro vangelo e la loro Chiesa, contro tutte le vicissitudini. In Oriente restiamo saldi e perseveranti, a dispetto di tutte le circostanze, con nostalgia per le persone dei nostri padri e le memorie della nostra infanzia. In Oriente abbiamo nutrito il nostro amore per la terra patria con il latte del grembo delle nostre madri. Nulla ci separerà dalla nostra terra, perché le dedichiamo i nostri cuori e le nostre esistenze. Rivolgo a voi un appello alla pace e all’amore di Dio, chiedendogli di far discendere le sue misericordie nei vostri cuori e di colmare le vostre persone della sua gioia, perché egli è il benedetto per sempre. Amen”.

Dalla sede del Patriarcato, Damasco, 11 febbraio 2018