Philip Potter

Philip PotterPhilip Potter, terzo Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), è tornato al Padre il 31 marzo, all’inizio della Settimana in cui le chiese d’occidente celebrano la morte e resurrezione del loro Signore.

Fedele testimone di Cristo, lottatore instancabile per la giustizia e la pace, Potter era nato a Dominica (Caraibi) il 19 agosto 1921, da madre protestante e padre cattolico. Ordinato pastore metodista, ha iniziato a svolgere il suo ministero pastorale nei movimenti di giovani cristiani giamaicani. Impegnato nel lavoro del CEC fin dalla fondazione nel 1948, ne diventa il terzo Segretario generale nel 1972, rimanendo in carica fino al 1984.

Sotto la sua direzione, il movimento ecumenico ha conosciuto progressi decisivi: è stato impegnato in quegli anni al lavoro sull’importante documento di consenso interconfessionale Battesimo, Eucaristia, Ministero, nella coraggiosa campagna contro l’apartheid in Sudafrica, nel dibattito sulla missione cristiana nel periodo postcoloniale; Potter ha inoltre dato una forte testimonianza per la pace tra i blocchi contrapposti di Est e Ovest all’epoca della minaccia atomica.

Rimasto impegnato in ambito ecumenico a livello internazionale anche dopo la fine del suo mandato, ha accompagnato numerose chiese nella loro lotta per l’unità, la giustizia e la pace. Come ricorda un libro a lui dedicato, ha testimoniato con la sua vita di essere “a casa con Dio e nel mondo”.

I fratelli e le sorelle di Bose lo ricordano come uomo di fede, di coraggio e di parresia evangelica e rendono grazie al Signore per questo testimone di sequela cristiana al di là di ogni barriera confessionale.