Notizie dalla fraternità di Assisi

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Mentre scriviamo queste brevi notizie su San Masseo, sta lentamente riprendendo il movimento di ospiti e visitatori che si era praticamente arrestato nel novembre scorso. Da marzo 2020 l’ospitalità monastica, che rappresentava un grande impegno per la nostra fraternità e anche occasione di molti scambi soprattutto in alcuni periodi dell’anno (Settimana Santa, estate), si è praticamente azzerata, tranne nel periodo luglio-ottobre in cui l’allentarsi delle misure anti Covid-19 ha permesso di riprendere a viaggiare più liberamente. È lo stesso andamento che ha vissuto la città di Assisi, che ha registrato un record di presenze (turisti e pellegrini) solo nel mese di agosto, restando deserta nei restanti mesi del 2020. Inoltre, anche nei mesi estivi e autunnali in cui abbiamo potuto riaprire l’ospitalità, le norme di distanziamento sociale ci hanno obbligato a limitare drasticamente il numero delle presenze. Altre particolarità dell’ospitalità in questo tempo segnato dalla pandemia sono state l’assenza pressoché totale di stranieri e di gruppi giovanili (unica eccezione: due gruppi scout in agosto) e la drastica diminuzione di visitatori di passaggio che negli anni precedenti non erano mai mancati. Da questo punto di vista, la nostra vita non è stata molto diversa da quella della maggior parte della popolazione italiana e mondiale, segnata da un maggiore isolamento e dalla riduzione delle interazioni sociali. Certo, l’assenza di ospiti per lunghi periodi, cioè l’impossibilità di esercitare quel ministero dell’accoglienza così importante per la nostra vita e vocazione monastica, ci ha fatto sperimentare un modo nuovo e inedito di vivere la dimensione fraterna e comunitaria. Novità dovuta anche all’arrivo di fratelli che hanno rinnovato il volto della fraternità (Nimal da Bose, Giuseppe, Domenico e Daniele da Cellole) e alla presenza per tempi più o meno lunghi di fratelli e sorelle da Bose.

Il minor impegno relativo all’ospitalità, ci ha consentito di concentrarci sul lavoro nella vigna, nell’uliveto e nell’orto, che ovviamente non ha conosciuto riduzione. Le vendemmie comunque si sono svolte in un momento senza restrizioni agli spostamenti, il che ha permesso anche alle nostre sorelle di Civitella di parteciparvi, condividendo così lavoro e preghiera nel dono grande della vita fraterna. Quest’anno abbiamo ottenuto la certificazione biologica per i nostri vini e ad aprile abbiamo imbottigliato il primo Grechetto con marchio Bio. Al di là delle etichette, questo è il frutto del lavoro e dell’attenzione sempre maggiore che cerchiamo di avere nel rapporto con la terra e l’ambiente circostante. Per la raccolta delle olive (metà ottobre-inizio novembre) ci siamo aiutati tra vicini, come facciamo ormai da qualche anno. L’assenza di impegno nella gestione degli ospiti, ha permesso anche di effettuare lavori nel bosco con taglio di alberi secchi, diverse manutenzioni a cancelli e ringhiere esterne e ambienti interni che erano rimasti in sospeso.

La pandemia ha reso difficoltoso se non impossibile partecipare alla vita ecclesiale diocesana: abbiamo potuto però ospitare (anche se solo via web) una delle serate di preghiera della settimana per l’unità dei cristiani, invitando una piccola sorella di Assisi, p.s. Paola, a tenere il commento ai testi.

In questo anno abbiamo cercato anche alcune forme di condivisione con la Caritas di Assisi, in particolare con la casa di accoglienza papa Francesco e l’emporio Sette Ceste che si occupa della gestione dei viveri alimentari.

i fratelli di Assisi