Alessio II: fece la storia passando per la preghiera
Nei messaggi che ogni anno inviava per i nostri convegni ecumenici di spiritualità ortodossa sempre traspariva un desiderio di scrutare la volontà di Dio nell’oggi della storia, un anelito a orientare i cuori e i passi dei fedeli verso l’unico Signore, una ricerca di un’unità non di facciata ma di sostanza. E’ quanto ho potuto sperimentare anche di persona, durante l’incontro che ebbi con lui a Mosca in occasione della restituzione – voluta da papa Giovanni Paolo II – dell’icona della Vergine di Kazan nella cattedrale della Dormizione al Cremlino: uno sguardo penetrante e una parola ferma e mite, una capacità di ascolto e di discernimento che aiutavano l’interlocutore a guardare oltre, al di là delle differenze e delle difficoltà, per ricercare una dimensione altra, più evangelica, in cui le diversità potessero ricomporsi in un’unità non fatta da mani d’uomo, ma suscitata dal Signore della storia. Così Alessio II rispondeva recentemente a papa Benedetto XVI che esortava a “accelerare il cammino verso la piena unità di tutti i discepoli di Cristo” per portare il messaggio gioioso di salvezza a tutti gli uomini: “l’energia che deve animare il dialogo tra ortodossi e cattolici dev’essere il fraterno amore in Cristo”.
Pubblicato su: La Stampa