Un nuovo vescovo per i Copti ortodossi di Milano

Anba Antonio, vescovo di Milano e Tawadros II Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco
Anba Antonio, vescovo di Milano e Tawadros II Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco

Lo scorso 2 dicembre la Diocesi copta ortodossa di Milano – che comprende la Lombardia, il Triveneto (esclusa la provincia di Venezia) e il Canton Ticino – ha vissuto nella gioia l’insediamento del nuovo vescovo Anba Antonio, succeduto al compianto Anba Kyrolos, deceduto improvvisamente questa estate.

Due fratelli hanno manifestato con la loro presenza la vicinanza fraterna del Monastero di Bose alla Chiesa copta di Milano e al nuovo vescovo, amico di Bose fin dal suo arrivo in Italia e al Monastero di Lacchiarella, di cui era divenuto successivamente abate.

Nel corso della festosa liturgia, è stata data lettura della bolla con cui papa Tawadros II comunicava la consacrazione episcopale di Anba Antonio, avvenuta in Egitto il 12 novembre, e il mandato pastorale affidatogli.

Riportiamo le parole dense di paterna sollecitudine che papa Tawadros II ha indirizzato ai suoi “figli benedetti” della diocesi copta ortodossa di Milano 

Figli benedetti, igumeni, sacerdoti, diaconi e tutti voi fedeli in Cristo, in questa diocesi, a voi la pace e la grazia apostolica. Il Signore ha accolto le vostre preghiere e ora avete un nuovo vescovo, il nostro amato fratello Anba Antonio.

Egli è padre per tutti voi, a lui confiderete le vostre preoccupazioni, andate da lui per esporre i vostri dubbi e incertezze.

Amatelo confidate pienamente in lui, ascoltate le sue parole e obbedite a ogni sua raccomandazione e a ogni suo comandamento secondo la legge cristiana, poiché lui la confessa e la pronuncia pubblicamente, poiché le sue labbra conoscono la saggezza e dalla sua bocca chiedete la legge essendo messaggero di Dio per voi. Pertanto, amate il vostro vescovo, a lui obbedite, siate sottomessi a lui come padre e capo inviato da Dio, come afferma la sacra Bibbia: “Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciamo questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi” (Eb 13,17). Come disse il nostro Salvatore Gesù Cristo ai suoi santi discepoli: “Chi accoglie voi, accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Lc 10,16).

Miei figli benedetti, accoglietelo con grande amore e secondo la venerazione che hanno i figli verso i loro padri; badate all’eminenza spirituale che ha acquisito e non trascurate i vostri doveri nei suoi confronti. Ricordatevi di assisterlo nelle preghiere, nelle suppliche e nella vostra costante presenza in chiesa, nelle messe e nelle omelie; non indugiate a praticare il sacramento della confessione e della comunione e non trascurate le opere di misericordia, le offerte, le primizie e i voti, “perché di tali sacrifici il Signore si compiace” (Eb 13,16).

Tawadros II
Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco