In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Cristo nostra speranza e forza della nostra vita

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9 aprile 2024

Lo scenario che il vangelo odierno ci presenta non è molto consolante. Nei versetti precedenti ci parla di guerre, nei successivi (vv. 25-26) di segni nel creato e di gente che vive “in ansia”, o più letteralmente che vive “senza vedere vie d’uscita” (il greco aporía indica il “guado di un fiume”, e per estensione un passaggio, una via). “Gli uomini muoiono per la paura” (v. 26), letteralmente “perdono il respiro”.

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Camminare verso la luce

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8 aprile 2024

Pagina bellissima quella del vangelo odierno, pagina intrisa del movimento pasquale perché ci narra di un incontro che è passaggio dalle tenebre alla luce, che è profezia e promessa di una nascita dall’alto, nascita possibile grazie all’azione dello Spirito santo.

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Io sono in mezzo a loro

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6 aprile 2024

Cosa immaginava l’autore del IV vangelo con quella chiusa iperbolica del suo scritto? Quali altre cose compiute da Gesù si sarebbero potute narrare oltre a quelle evocate nella Lettera attribuita alla stessa penna, cioè “quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita”?

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Imparare dal nulla

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5 aprile 2024

Il ritmo di questa manifestazione-lezione di Tiberiade notte-alba, mare-terra, vuoto-pieno, è un ritmobinario costituito da due tempi, due luoghi, due percezioni visive-olfattive-gustative-tattili del reale. Questi binomi sono la vita stessa di ciascuno di noi, di ogni terrestre, se sa leggere sé stesso, dentro sé stesso… l’“essere nudi” (cf. Gen 3,7; Mc 14,52)! Pietro non tollera ancora “l’essere nudi” e “si strinse la veste” (v. 7): Pietro si maschera ancora, nonostante la lezione delle lacrime (cf. Mc 14,72).

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Il permesso di credere

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4 aprile 2024

C’è chi non può credere, perché non ha ricevuto l’annuncio, non è stato toccato dal messaggio di Gesù. Ma c’è anche chi, più o meno consciamente, non vuole credere, perché sa bene cosa questo comporti. “Andiamo anche noi a morire con lui”(Gv 11,16) – aveva esclamato Tommaso ben prima della Passione, quando il suo maestro aveva deciso di tornare in Giudea per ridare la vita all’amico Lazzaro, pur sapendo che questo gli sarebbe costato la vita.

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Tra fantasmi e dubbi

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3 aprile 2024

La nostra vita si snoda tra fantasmi e dubbi. L’esperienza degli Undici e degli altri discepoli con loro è il nostro pane quotidiano. La realtà ci appare abitata da spettri. Qui è uno pneûma che i discepoli vedono. Uno spirito, un soffio, un qualcosa di inconsistente. Senza carne, senza spina dorsale, senza rughe.

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Immersi nell’Oceano di una relazione personale

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2 aprile 2024

Questo brano è l’epilogo non solo delle apparizioni del Risorto in Galilea ma dell’intero racconto evangelico di Matteo, ne è la sintesi dottrinale, la postfazione. L’incontro degli Undici discepoli con il loro Maestro di sapienza (cf. Mt 23,8) avviene in Galilea “sul monte che Gesù aveva loro indicato”, annotazioni geografiche che meritano una sottolineatura. Il Risorto inizia la nuova avventura con i suoi da dove aveva cominciato, la Galilea, il suo cammino storico traccia quello dei suoi discepoli di ogni luogo e tempo, bene inteso in termini personali e comunitari diversificati ma uno nella sostanza. E a partire da un monte, il luogo delle grandi rivelazioni.

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