Asterischi

Il verbo su cui il gruppo si è interrogato - ossia “trasformare” - ha una natura polisemica che lo stesso dibattito nei giorni del laboratorio ha testimoniato con consapevolezza. L’azione trasformativa, infatti, ha le sue premesse nella percezione di una disponibilità al cambiamento di spazi dal valore cultuale e culturale antropologicamente sedimentato, il cui re-inserimento nella vitalità ecclesiale o addirittura generalmente sociale pone domande ampie e molteplici tanto rispetto agli scopi, quanto alle sue modalità operative e agli stessi paradigmi dell’azione trasformativa stessa.

Considerando il trasformare come nuovo campo aperto di pensiero e di azione (per un nuovo modo di pensare le chiese, ma anche per un nuovo modo di offrirle alla vita comunitaria) nell’attuale contesto europeo di studi ovunque incipienti sul tema del riuso degli edifici di culto, il ruolo del laboratorio mi pare sia quello non tanto di offrire risposte, ma piuttosto di aprire quesiti e punti di vista, offrendo una prima dissezione del tema il cui ventaglio semantico è particolarmente ampio, andando dall’adeguamento al riuso.

/ AZIONE /

Lo scopo dell’azione del gruppo durante il convegno sarà quella di suscitare dibattito e coinvolgimento nei 30 minuti assegnati,aprendo un “ventaglio semantico” che raccolga sinteticamente le considerazioni emerse dal gruppo stesso e dagli elaborati forniti dai suoi partecipanti.

Per favorire questo lavoro si propone una struttura di quattro macro-aree:

Paradigma trasformativo: ossia come interpretare la trasformazione stessa di un edificio di culto; come giustificare e come comprendere il trasformare rispetto alla storia e al significato del bene

Condizione trasformativa: ossia le circostanze sociali, ecclesiali, urbanistiche, architettoniche o localizzative che descrivono l’ambito e il tempo della percezione dell’opportunità o della necessità di un cambiamento.

Modalità trasformativa: ossia del “come” dell’intervento, dal punto di vista processuale, tanto rispetto alla eventuale azione edificatoria, quanto a quelle ecclesiale e/o sociale.

Conseguenze trasformative: ossia sulla comprensione sociale e sulla effettiva vitalità del manufatto trasformato.

/ STRUMENTI /

I ragionamenti di sintesi raccolti saranno ulteriormente ridotti in poche righe e alcune parole chiave, per giungere ad identificare una espressione breve che possa essere adagiata su una delle aste di un grande “asterisco”, pensato come riduzione planimetrica di molteplici piani di sezione (un asterisco per ogni macro-area, o un asterisco complessivo, a seconda della leggibilità dello strumento grafico).

/ ESITI ATTESI /

Il lavoro dei partecipanti potrebbe essere il risultante asterisco di parole. Poiché questo sarà senz’altro poco comprensibile se considerato da solo, ciascun braccio sarà illustrato da un brevissimo testo, atto a descriverlo o qualificarlo, che potrà essere letto da un narratore, mentre le parole si adagiano sul grafico. Tali testi potranno essere prodotti dai partecipanti del gruppo oppure essere anche citazioni, purché brevi.