Il dono dell'ospitalità - Foto e sintesi 8 settembre

 

XXV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
IL DONO DELL'OSPITALITÁ
Monastero di Bose, 6-9 settembre 2017
in collaborazione con le Chiese ortodosse

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Vanto dei cristiani è l’accoglienza
dei forestieri e la compassione verso di loro.

Vanto e salvezza dei cristiani
è avere sempre come commensali alla propria tavola
poveri,
orfani e forestieri,
poiché da una tale casa Cristo non si allontanerà mai!

Sant᾽Efrem il Siro


 

La terza sessione del Convegno è stata preceduta dalla celebrazione della Divina Liturgia. Presieduta dall’archimandrita Athenagoras (Fasiolo), è stata una vera sinfonia che ha visto armonizzarsi tutte le lingue dell’Ortodossia, dal greco allo slavone, dal romeno all’arabo, fino all’inglese e all’italiano. L’ ambito liturgico è stato poi quello su cui gli interventi del mattino si sono addentrati. Dopo la lettura dei messaggi del Catholicos armeno Karekin II e del segretario della CEI, Nunzio Galantino, a guidare i partecipanti in tale percorso sono stati Paul Meyendorff (St Vladimir Orthodox Theological Seminary, Crestwood) e Radu Bordeianu (Duquesne University, Pittsburgh). Il primo ha proposto che la riscoperta di un’ecclesiologia eucaristica che ha caratterizzato il XX secolo sia accompagnata da un’ecclesiologia battesimale, capace di far comprendere la comunione eucaristica come dono dell’ospitalità di Dio, dono gratuito di cui nessuno può essere indegno. Il professor Bordeianu ha approfondito la spinosa questione dell’ospitalità eucaristica tra ortodossi e cattolici, proponendo un “approccio fenomenologico” attento cioè alle differenti realtà locali e alla cura pastorale.

Il pomeriggio della terza giornata si è aperto con la lettura dei messaggi del patriarca Irinej di Serbia e del metropolita Antonij di Boryspil, seguiti dall’intervento di Vera Shevzov (Smith College, Northampton), che ha presentato la figura dello strannik nella tradizione russa. Si tratta di vagabondi che, al di là delle apparenze, si rivelano come “ricercatori di verità”, dono prezioso per chi li accoglie e li riconosce come tali. Padre Claudio Monge (Istituto Domenicano di Studi, Istanbul) e padre Boulos Wehbe (Notre Dame Univeristy, Beirut) hanno invece aperto la riflessione al dialogo interreligioso, all’accoglienza di chi professa una fede diversa dalla nostra. Il primo ha mostrato come “l’ospitalità sia la grande eredità di Abramo offerta a tutti i credenti”, ebrei, musulmani e cristiani. Il secondo ha portato l’esperienza concreta di tale ospitalità nelle relazioni tra cristiani della Chiesa di Antiochia e musulmani nel difficile contesto del Medio Oriente di oggi.


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