Il Card. Carlo Maria Martini è passato da questo mondo al Padre

Bose, 19 febbraio 2009
Il Cardinale Carlo Maria Martini durante l'ultima sua visita alla nostra comunità nel 2009

Bose, 1 settembre 2012

Profondamente toccati dalla morte di p. Carlo Maria Martini, ora ardente intercessore presso Dio, il priore e la comunità si uniscono alle preghiere e ai sentimenti di tutti quanti lo amano.

Ricordiamo la sua ultima visita a Bose: “Vedo ormai davanti a me la vita eterna – ci disse con grande semplicità e forza – sono venuto per darvi il mio ultimo saluto, il mio grazie al Signore per questa lunga amicizia nel Suo nome: conto sulla vostra preghiera e sul vostro affetto”. E così, come un padre pieno di sollecitudine, ci parlò della morte e del morire, della risurrezione e della vita: “Si muore soli! Tuttavia, come Gesù, chi muore in Dio si sa accolto dalle braccia del Padre che, nello Spirito, colma l’abisso della distanza e fa nascere l’eterna comunione della vita. Nella luce della risurrezione di Gesù possiamo intuire qualcosa di ciò che sarà la risurrezione della carne. L’anticipazione vigilante della risurrezione finale è in ogni bellezza, in ogni letizia, in ogni profondità della gioia che raggiunge anche il corpo e le cose”.

Ripercorrendo in queste ore la nostra corrispondenza di questi ultimi anni con p. Martini, colpisce il ritornare puntuale soprattutto di due parole: grazie e comunione. Parole che più che mai si inverano in tutti noi in questo momento. Intensamente rivelativo del suo animo di uomo e di credente risuona poi questo biglietto del 15 ottobre 2011: Carissimo Enzo, ho letto quanto hai voluto scrivere benignamente su di me. Non vorrei che ci fosse in giro una qualche tendenza mitica. Io sento molto ciò che ho mancato di fare, e per questo vi ringrazio per la vostra preghiera.
Tuo CMM

E così anche le sue parole di congedo il giorno dei suoi 80 anni: Humili caritate et simplici hilaritate!

Communicantes in unum!
 
Riportiamo interviste e articolo di fr. Enzo:
 
 
 

«Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povertà e umiltà, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo…. Una Chiesa che dà spazio alle persone capaci di pensare in modo più aperto. Una Chiesa che infonde coraggio, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni. Dopo i settantacinque anni ho deciso di pregare per la Chiesa.»

Carlo Maria Martini
(Conversazioni Notturne a Gerusalemme)

 

«Dapprima impariamo, poi insegnamo, poi ci ritiriamo e impariamo a tacere. E nella quarta fase, l’uomo impara a mendicare»

(proverbio indiano citato da p. Martini
alla fine del suo incontro a Bose con la comunità,
gli amici e gli ospiti il 24 novembre 2002)