Agosto 2017
Cecil M. Robeck, Jr.*
per Finestra ecumenica
*Docente di Storia della Chiesa ed Ecumenismo al Fuller Theological Seminary (Pasadena, California), già membro del Comitato direttivo del Global Christian Forum e Co-Presidente della Commissione internazionale di dialogo cattolica-pentecostale, Collaboratore del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Quest’anno 2017 segna il 500° anniversario della Riforma protestante. Alcuni lo ritengono evento importante, necessario e positivo contributo alla vita della Chiesa; altri lo vedono come una ferita non necessaria nella vita della Chiesa. È fuori discussione che questo evento abbia risollevato questioni di lunga data tuttora in via di soluzione. Il movimento ecumenico consiste proprio in questo: come possiamo risolvere simili questioni che abbiamo di fronte? Come possiamo superare le nostre differenze? Come possiamo fare passi in avanti insieme?
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Agosto 2017
ABCDell'Ecumene
La Chiesa ortodossa Tawāḥedo (“unitaria”) ha caratteristiche peculiari rispetto alle altre Chiese dell’Africa nera. Oltre ad essere la prima Chiesa africana, insieme a quella della Nubia, non è nata in seguito all’opera missionaria occidentale. Pur dipendendo giuridicamente dalla Chiesa copta dalle origini fino al 1959 (ragion per cui viene talora designata impropriamente come Chiesa copta etiope), ha avuto una sua storia autonoma. Essa mantenne nel corso dei secoli alcune tradizioni giudaiche, precedenti all’evangelizzazione del paese.
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Luglio 2017
Dal 29 giugno al 7 luglio il Consiglio generale della Comunione mondiale di chiese riformate (Cmcr) si è riunito a Lipsia. La Cmcr, che federa la maggior parte delle chiese riformate a livello mondiale, raccoglie 233 chiese modellate dalla riforma di Calvino e Zwingli sparse in 108 paesi per un totale di circa 80 milioni di fedeli. Il Consiglio generale, che si riunisce ogni 7 anni, è l’assemblea generale decisionale di questa comunione di chiese chiamata a “discernere nelle Scritture la volontà di Dio sugli orientamenti della Comunione mondiale di chiese riformate ed eleggerne i responsabili”.
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Luglio 2017
di Olav Fykse Tveit*
Ai nostri giorni, lo scopo e gli obiettivi del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) sono più rilevanti che mai. La polarizzazione nelle sue diverse forme, il crescente divario tra ricchi e poveri, l’estremismo e la violenza, i timori per il futuro della stessa Terra e il rifiuto di assumersi la responsabilità per il futuro del nostro ambiente comune e del nostro futuro costituiscono una minaccia costante a ciò per cui ci battiamo, ciò che facciamo e quelli che sono i nostri valori e la nostra visione del mondo. Ciò è emerso chiaramente in occasione dei nostri sforzi per dare vita a un Pellegrinaggio di Giustizia e Pace: così tante sono le situazioni e le persone che desiderano e lottano affinché la giustizia, la riconciliazione e la pace possano portare una nuova luce e la speranza nelle loro vite.
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