Non rendete la nostra terra un’arena di conflitti

Il Patriarca Yuhanna X e il Metropolita Tikhon primate della Orthodox Church of America, St Vladimir-27 luglio 2015
Il Patriarca Yuhanna X e il Metropolita Tikhon primate della Orthodox Church of America, St Vladimir-27 luglio 2015

Pubblichiamo uno stralcio del Discorso del patriarca della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia e di tutto l'oriente Yuhanna X alla 52° Assemblea generale dell’Arcidiocesi ortodossa di Antiochia in Nord America, pronunciato a Boston il 23 luglio 2015

Noi non abbiamo paura di rendere testimonianza a Gesù Cristo, in ogni momento e in ogni luogo; tuttavia, noi siamo uomini di pace e siamo l’opera dell’Inventore della pace. Noi abbiamo metropoliti e preti che sono stati rapiti ormai da più di due anni, con un silenzio internazionale sospetto e imbarazzante. Si tratta dei metropoliti di Aleppo Youhanna Ibrahim e Paul Yazji. Abbiamo preti, monaci, suore, persone comuni e martiri – il loro unico crimine è di portare l’identità cristiana. Abbiamo fratelli che sono stati costretti a emigrare, altri che sono stati obbligati a pagare dei tributi. Abbiamo persone che rischiano le loro vite mentre vivono sotto tiro di missili che non risparmiano una scuola, né dei civili, né dei militari, a Damasco e ovunque in Siria. Nel Libano abbiamo un paese che geme sotto la pressione delle forze esterne e dei conflitti, che vive nel vuoto costituzionale e pure tra le fiamme del rapimento.

Non stiamo parlando di protezione dei cristiani, come se i cristiani fossero una fazione, isolati dagli altri. Enfatizziamo dicendo che la protezione dei cristiani e di chiunque altro si realizza instaurando la pace nella loro terra. La protezione dell’Oriente si realizza piantando olivi e potenziando i fondamenti della pace e non grazie agli aerei e fornendo armi per attaccare civili inermi. La protezione dell’Est e deli suoi popoli si realizza spegnendo il fuoco delle guerre. La protezione di questa terra si realizza guardando a tutto ciò che sta accadendo con un occhio umano non con l’occhio degli interessi.

Da qui, da questo luogo, levo la mia voce verso l’oriente e verso l’occidente e parlo al mondo intero: lasciateci vivere, lasciate vivere la nostra gente, e non rendete la nostra terra un’arena di conflitti. Quel che si sta dispiegando nella nostra terra è un terrorismo cieco, a cui noi non siamo abituati.