Warning: getimagesize(images/newsletter/ecumenismo/finestra_ecumenica_2018/18_01_placide_finestra_ecumenica.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/newsletter/ecumenismo/finestra_ecumenica_2018/18_01_placide_finestra_ecumenica.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

La morte è vinta - La Pasqua di p. Placide Deseille

Multithumb found errors on this page:

There was a problem loading image 'images/newsletter/ecumenismo/finestra_ecumenica_2018/18_01_placide_finestra_ecumenica.jpg'
There was a problem loading image 'images/newsletter/ecumenismo/finestra_ecumenica_2018/18_01_placide_finestra_ecumenica.jpg'
p. Placide Deseille
p. Placide Deseille

ABCDell'Ecumene

Placide Deseille entra nell’abbazia cistercense di Bellefontaine nel 1942, a sedici anni. Nel 1966, insieme con un altro monaco di Bellefontaine, p. Séraphin, fonda a Aubazine un monastero di rito greco-cattolico. All’interno di un personalissimo itinerario di ricerca evangelica, dopo lunghi anni di riflessione e di preghiera, nel 1977 decidono di essere accolti nella Chiesa ortodossa, e nel 1978 divengono monaci del monastero Simonos Petras sul Monte Athos. P. Emmanuel Coutant, abate di Bellefontaine, disapprovò la scelta ma rispettò la loro coscienza, conservando una relazione di grande fiducia e fraternità. Rientrato in Francia poco dopo, p. Placide fonda il Monastero di Saint-Antoine-le-Grand – dove ha vissuto fino alla morte, avvenuta lo scorso 7 gennaio – ne diviene Igumeno, riceve il titolo di Archimandrita e diverrà padre spirituale del monastero ortodosso femminile di Solan. Insegnante di patristica all’Istituto di Teologia Ortodossa Saint-Serge di Parigi, è autore di numerose opere fondamentali per la vita spirituale e il monachesimo, alcune delle quali pubblicate in Italia, per sua fraterna concessione, da Qiqajon.

Dall’esperienza di Aubazine (caratterizzata da una vita per noi assai eloquente: solitudine, povertà, grande semplicità, spirito di estrema libertà, duttilità dell’istituzione e prossimità alle fonti del monachesimo e della grande tradizione) fino agli ultimi giorni fr. Enzo Bianchi e i fratelli e le sorelle di Bose hanno intessuto con p. Placide e i suoi fratelli un’amicizia fedele, “indefettibile”, come lui la definì, fatta di visite reciproche, di conversazioni e lettere… A partire dalla visita di un paio di giorni nel 1977 compiuta durante il viaggio da Aubazine al Monte Athos, più volte p. Placide ha sostato a Bose, ancora recentemente in occasione dei convegni di spiritualità ortodossa.

Uomo delle fonti bibliche e patristiche, la sua ardente sete di assoluto si è sempre inverata in una umanità sensibilissima, accogliente e radiosa, capace di condiscendenza, misericordia e tenero affetto. Personalità di sintesi e di unità (per sottolineare la continuità del suo percorso ha voluto conservare il nome ricevuto alla sua presa d’abito a Bellefontaine), è stato un autentico “kalògheros”, un anziano di spirituale bellezza, pieno di attenzione compassionevole, fino al minimo dettaglio, verso fatti, persone e ogni creatura. 

Durante l’ultimo nostro incontro ci disse: “La missione del monaco non è fare qualcosa, ma testimoniare con la sua vita che la morte è vinta… e questo nel lasciarsi seppellire come un chicco di grano nella terra.” E concluse citando la Lettera agli Ebrei: “Noi sappiamo che non abbiamo quaggiù una città permanente, ma cerchiamo quella futura!” (Eb 13,14)

Tags: ABCDell'Ecumene